Scuola
Buona Scuola, 120 mila docenti al mercato delle competenze
Neoliberismo La riforma renziana va avanti come uno schiacciasassi. Rottura tra sindacati e Miur sulle linee guida della chiamata diretta. Il governo fa da solo e impone unilateralmente i principi da cui i presidi manager sceglieranno i prof. Analisi della trasformazione imprenditoriale della scuola e della gestione del personale come "capitale umano"
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Neoliberismo La riforma renziana va avanti come uno schiacciasassi. Rottura tra sindacati e Miur sulle linee guida della chiamata diretta. Il governo fa da solo e impone unilateralmente i principi da cui i presidi manager sceglieranno i prof. Analisi della trasformazione imprenditoriale della scuola e della gestione del personale come "capitale umano"
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 22 luglio 2016
Procede come uno schiacciasassi l’applicazione della «Buona scuola» dopo la rottura del tavolo dove i sindacati hanno cercato di negoziare inutilmente con il ministero dell’Istruzione (Miur) il rispetto di criteri «oggettivi», stabiliti cioè in base all’esperienza e alle graduatorie seguite fino ad oggi, la scelta dei docenti neoassunti (tra immissione in ruolo e concorso) da parte del «preside manager». Il Miur ha imposto una quarantina di «requisiti nazionali», mentre i sindacati erano disposti ad accettarne fino a 11. La disputa non era affatto tecnica: questa è la riforma sulla selezione del docente. I renziani la vogliono come nell’impresa dove un...