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Burckhardt, dura alternativa democratica all’architetto-esteta

Burckhardt, dura alternativa democratica all’architetto-estetaLucius Burckhardt, La zebra vagabonda (Das Zebra streifen), Kassel 1993, foto Angela Siever, Martin Schmitz Verlag

Architettura, saggi Critico radicale dei processi decisionali del capitalismo, lo svizzero Lucius Burckhardt, sociologo, economista e visionario, anticipò alcuni temi della progettazione open-source: Qudlibet traduce i suoi scritti teorici e militanti

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 26 maggio 2019
L’ultima volta che incrociammo il lavoro di Lucius Burckhardt (Davos 1925-Basilea 2003), sociologo, economista e fine teorico del progetto, fu alla Mostra di Architettura di Venezia nel 2014, dove Hans Ulrich Obrist, nel padiglione elvetico, decise di accostarlo all’architetto inglese Cedric Price. Li considerava tra i pensatori più visionari del ventesimo secolo, anche se Price liquidò l’utopia come «un atto criminale» e Burckhardt la definì «retorica», poiché «le utopie urbane sono la perpetuazione dell’attuale pensiero degli architetti». Precisazioni che fanno riflettere e magari ne correggerebbero la lettura. Tuttavia Obrist, dedito a mettere in risalto l’eccentricità dei due, scelse l’impalpabile «approccio...

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