Internazionale

Burkina Faso, prove di indipendenza da Monsanto

Dopo il flop del cotone Ogm Ritorno alle sementi tradizionali e richiesta di danni alla multinazionale. Ma nella cotonicoltura africana resta il vizio di fondo del retaggio coloniale

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 15 novembre 2016
Alcuni coltivatori burkinabè hanno riferito a un reporter di France 2 che i loro raccolti di cotone sono soddisfacenti in quantità e qualità, dopo la rinuncia di massa alle sementi geneticamente modificate di Monsanto. La multinazionale era sbarcata in Burkina Faso all’epoca del presidente Blaise Compaoré – cacciato dalla rivoluzione popolare nell’ottobre 2014. Il paese, molto povero, grande esportatore di cotone, aveva riposto molte speranze nelle sementi Ogm: rese più elevate, maggiore resistenza ai parassiti e dunque meno trattamenti e meno lavoro, più guadagni. Da parte sua, Monsanto voleva fare del Burkina una vetrina per l’Africa – anche se alcuni...

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