Alias Domenica
Burri e il controllo della materia, dall’ago alla saldatrice al fuoco
Burri al Guggenheim Museum fino al 6 gennaio Lungo la spirale di Lloyd Wright oltre cento opere dell’artista, che negli Usa trovò la valorizzazione critica e lo stimolo alla ricerca: fino al «Grande cretto»
Alberto Burri, «Rosso gobbo», 1955
Burri al Guggenheim Museum fino al 6 gennaio Lungo la spirale di Lloyd Wright oltre cento opere dell’artista, che negli Usa trovò la valorizzazione critica e lo stimolo alla ricerca: fino al «Grande cretto»
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 29 novembre 2015
Gian Maria AnnoviNEW YORK
Completato lo scorso maggio a trent’anni dall’inizio dei lavori, dopo una lunghissima interruzione, il Grande cretto di Alberto Burri è forse l’opera d’arte ambientale più prepotentemente emotiva mai realizzata. Chi ha percorso le larghe spaccature della colata di cemento che si estende per oltre ottantamila metri quadrati dove un tempo si trovava la cittadina trapanese di Gibellina, rasa al suolo nel 1968 dal terremoto, conosce bene la potenza evocativa di questa memoria pietrificata che biancica sotto il sole del Belice. L’ispirazione per la serie pittorica dei Cretti, che Burri realizza a partire dagli anni settanta stendendo un impiastro di caolino,...