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Cabaletta e Body-art in Attilio Lolini
Attilio Lolini tiene ferma, pare a me, una sua distinzione tra parola e poesia. Provo a delinearla. Ogni parola gode d’una autonoma, originaria libertà. Esse vivono di vita propria, alitano, […]
Attilio Lolini tiene ferma, pare a me, una sua distinzione tra parola e poesia. Provo a delinearla. Ogni parola gode d’una autonoma, originaria libertà. Esse vivono di vita propria, alitano, […]
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 15 settembre 2017
Attilio Lolini tiene ferma, pare a me, una sua distinzione tra parola e poesia. Provo a delinearla. Ogni parola gode d’una autonoma, originaria libertà. Esse vivono di vita propria, alitano, fioriscono indipendenti e lumeggiano per accensioni spontanee. Quando oggi le parole accosti, congiungi e l’una all’altra addossi, come avviene nella successione che scandisce un verso, ecco che, spenta la loro libertà, impedita la loro leggerezza, costrette, legate, bloccate, le parole non danno più corso alla poesia. «Lasciamo/che le parole/danzino felici//non metterle in fila/non sappiamo/da dove arrivano/dove vanno//come grilli o lucertole/appaiono senza ragione//chi le ordina/le mette in prigione». Oggi. Il tempo...