Alias Domenica
Cagli, sapore enigmatico del problema eclettismo
A Roma, Palazzo Cipolla, "Corrado Cagli. Folgorazioni e mutazioni", curata da Bruno Corà Una delle figure più anticanoniche del Novento italiano: la mostra permette di apprezzare, più che il suo indubbio ruolo di precursore, il sofisticatissimo profilo intellettuale, da approcciare in chiave iconologica
Corrado Cagli, "Il Neofita", 1933, Roma, collezione privata
A Roma, Palazzo Cipolla, "Corrado Cagli. Folgorazioni e mutazioni", curata da Bruno Corà Una delle figure più anticanoniche del Novento italiano: la mostra permette di apprezzare, più che il suo indubbio ruolo di precursore, il sofisticatissimo profilo intellettuale, da approcciare in chiave iconologica
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 22 dicembre 2019
«Io non sono un esperto nel campo dell’utopia», diceva Corrado Cagli (Ancona 1910-Roma 1976) rispondendo nel 1968 a una intervista per la rubrica televisiva «Cronaca dei partiti» interrogato sul rapporto fra intellettuali e mondo politico: per avere una risposta, diceva, sarebbe stato necessario ricorrere a Thomas Moore o al suo prediletto Erasmo da Rotterdam. Si presenta così l’artista al visitatore della nutrita rassegna Corrado Cagli Folgorazioni e mutazioni, curata da Bruno Corà con la collaborazione di Giuseppe Briguglio per la Fondazione Terzo Pilastro di Emmanuele F. Emanuele a Palazzo Cipolla a Roma (fino al 6 gennaio). È l’occasione a lungo...