Visioni

«Caligola», l’insensata cupezza del presente distillata da un angelo ribelle

«Caligola», l’insensata cupezza del presente distillata da un angelo ribelle

A teatro Solo alla lontana somigliante all'opera di Camus, Jonathan Bertolai propone al teatro del Carretto un personaggio nero e alieno, interpretato da Ian Gualdani

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 31 luglio 2021
Posseduto da demoni feroci Caligola alberga, con forsennata inquietudine, il piedistallo della sua caduta. Freme. Brucia. Combatte. Si dimena. Striscia, si inarca, salta, cade e si rialza, si libra in aria. Balza e rimbalza con voluttuosa, siderale energia. Angelo ribelle, catapultato sul palcoscenico della contemporaneità, visivamente figlio di quel «rinascimento elettronico» istruito da Bill Viola (alieno però dai suoi languori), il Caligola di Ian Gualdani cavalca l’immaginario di un mondo futuribile, invaso dalla tecnologia, percorso da un delirio multimediale quanto fisicamente onnivoro. Prodotto dal Teatro del Carretto, scritto e diretto da Jonathan Bertolai, alla sua prima regia per la compagnia...

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