Editoriale

Calipari, memoria viva di «uno di noi»

Calipari, memoria viva di «uno di noi»

Avete mai sentito parlare di Nicola Calipari? Sapete cosa è successo il 4 marzo del 2005 a Baghdad? La maggior parte degli studenti che abbiamo interrogato non lo sanno. Non […]

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 15 febbraio 2014

Avete mai sentito parlare di Nicola Calipari? Sapete cosa è successo il 4 marzo del 2005 a Baghdad? La maggior parte degli studenti che abbiamo interrogato non lo sanno. Non c’è da sorprendersi.
Sono passati nove anni e nessuno parla più di un uomo delle istituzioni che nel 2005 era stato celebrato come un «eroe», da tutti. I media hanno chiuso il caso Calipari con il trafiletto che riferiva sul rigetto del ricorso da parte della Corte di Cassazione per la celebrazione del processo per l’assassinio di Calipari.

L’Italia ha rinunciato alla propria sovranità in nome della ragion di stato, delle relazioni con gli Stati uniti. Come dimenticare la telefonata arrivata al «Palazzaccio» (sede della Cassazione) da Palazzo Chigi durante il dibattimento mentre interveniva l’Avvocatura dello stato, che si era costituita parte civile. Wikileaks avrebbe confermato le pressioni degli Usa sull’Italia per evitare il processo.

Caso chiuso, vergognosamente. Da dimenticare. Ma non tutti possono dimenticare: i familiari, innanzitutto, chi è stato coinvolto in questa tragedia, tante persone per bene, il procuratore Erminio Amelio che ha scritto un documentatissimo «L’omicidio di Nicola Calipari» e soprattutto Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani. Due attori che hanno costruito uno spettacolo teatrale sulla storia di Calipari (e anche la mia) «Il viaggio di Calipari», basato esclusivamente su fatti verificati e documentazione, testimonianze raccolti meticolosamente da Fabrizio.

La realtà a volte supera la fiction. In questi anni lo spettacolo ha fatto il giro d’Italia – non solo nei teatri ma anche nelle scuole, qui al manifesto – ed è diventato uno strumento importantissimo per ricordare Nicola Calipari, per far conoscere un pezzo della nostra storia recente anche ai giovani, quelli che non ne hanno mai sentito parlare. Per mantenere la memoria.
L’occasione per vedere Il viaggio di Calipari è offerta dal Teatro Argentina di Roma che ha messo a disposizione il suo spazio per una rappresentazione il 17 febbraio alle ore 21. Il Teatro è grande, il prezzo «politico» è di 5 euro, deciso proprio per favorire i giovani.

Per preparare l’evento con Fabrizio Coniglio abbiamo incontrato studenti dell’ultimo anno di diversi licei romani con il sostegno di direttori scolastici e degli insegnanti, abbiamo trovato giovani molto interessati alla storia di Calipari, alla sua tragica morte e a tutti gli interrogativi che il suo assassinio ha suscitato e che non hanno mai avuto una risposta.

Le domande che ci hanno rivolto nascevano da una voglia di conoscere, di approfondire. A molte domande abbiamo cercato di rispondere, ad altre ancora, soprattutto a quelle che nasceranno dalla visione dello spettacolo risponderanno gli ospiti – Mario Almerighi, Enzo Ciconte(magistrati) Claudia Fusani, Gabriele Polo (giornalisti), oltre a chi scrive – che parteciperanno al dibattito che seguirà lo spettacolo.
Speriamo che in molti studenti, giovani, ma anche adulti vogliano approfittare di questa occasione per ricordare Nicola Calipari a pochi giorni dal nono anniversario dell’assassinio.

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