Lavoro
Il trauma dei licenziamenti nel call center dalle mille virtù
Il caso Call&Call chiude la sede di Cinisello: fuori 186 operatori. Le Rsu protestano: "Sostituiscono i dipendenti storici grazie agli incentivi legati al Jobs Act". L'azienda, pedigree progressista e scelta di non delocalizzare, si difende: "Nessun rapporto con le misure del governo, è che non reggiamo più"
I lavoratori di Call&Call protestano contro i licenziamenti annunciati
Il caso Call&Call chiude la sede di Cinisello: fuori 186 operatori. Le Rsu protestano: "Sostituiscono i dipendenti storici grazie agli incentivi legati al Jobs Act". L'azienda, pedigree progressista e scelta di non delocalizzare, si difende: "Nessun rapporto con le misure del governo, è che non reggiamo più"
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 23 aprile 2015
La notizia è arrivata come una doccia gelata: Call&Call chiuderà la sede di Cinisello Balsamo, e questo comporterà il licenziamento degli attuali 186 operatori. Un fulmine a ciel sereno perché l’azienda di cui stiamo parlando non è una delle tante che nascono e muoiono, tipiche del settore, ma è uno dei gruppi storici nel panorama dei call center in outsourcing, con un pedigree di tutto rispetto: ampia campagna di stabilizzazioni sotto il ministro Damiano, welfare diffuso e buone relazioni sindacali, una delle prime imprese italiane a istituire, due anni fa, il congedo matrimoniale di 15 giorni per le coppie gay....