Internazionale
Camerun e Nigeria, via ai rimpatri forzati reciproci Ognuno si prenda i suoi profughi
Camerun e Nigeria I rimpatri forzati sono una violazione del principio di non-refoulement (non respingimento) - nessuno espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciati -, uno dei cardini della Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati
Julius Ayuk Tabe, uno dei leader secessionisti rimpatriati dalla Nigeria
Camerun e Nigeria I rimpatri forzati sono una violazione del principio di non-refoulement (non respingimento) - nessuno espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciati -, uno dei cardini della Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 28 aprile 2018
C’è una singolare convergenza tra i governi del Camerun e della Nigeria che sembra frutto di un accordo: ognuno si tiene i suoi. Se la Nigeria rimpatria in modo forzato i leader dei movimenti secessionisti delle regioni anglofone, in primis Sisiku Julius Ayuk Tabe, nonostante avessero presentato domanda di asilo politico, lo stesso trattamento ricevono i nigeriani che avevano trovato rifugio in Camerun dalle bombe di Boko Haram. Situazione che ha portato l’altro commissariato per i rifugiati ad esprimere la sua profonda preoccupazione «per il continuo ritorno forzato in Nigeria di rifugiati e richiedenti asilo dalla regione del nord del...