Cultura
Camila Sosa Villada, scrivere scegliendo il proprio centro
GEOGRAFIE In Italia con Sur il libro «Sono una pazza a volere te» dell’autrice argentina. Una raccolta di racconti dove via via il realismo si stempera entrando nel nuovo gotico latinoamericano. La sua opera è connotata da una solida coerenza, che accoppia all’esplicita crudezza un sottile lirismo, uno humor sfacciato, personaggi tangibili e carnali
Camila Sosa Villada foto Ansa
GEOGRAFIE In Italia con Sur il libro «Sono una pazza a volere te» dell’autrice argentina. Una raccolta di racconti dove via via il realismo si stempera entrando nel nuovo gotico latinoamericano. La sua opera è connotata da una solida coerenza, che accoppia all’esplicita crudezza un sottile lirismo, uno humor sfacciato, personaggi tangibili e carnali
Pubblicato circa un anno faEdizione del 23 settembre 2023
In una poverissima casa dell’Argentina rurale, non lontano da Cordoba, un bambino di quattro anni scrive per la prima volta il proprio nome come gli ha insegnato il padre, orgoglioso della sua precocità. L’orgoglio, però, si trasforma rapidamente in collera, perché il piccolo Cristian Omar si rifiuta ostinatamente di fare pipì in piedi, è una «femminuccia», un mariconcito che sin dai suoi primi anni avrà, per mano paterna, un saggio di quello che lo aspetta in futuro: botte, paura, disprezzo e rifiuto. È con questa immagine che comincia El viaje inutil: trans/escritura, testo a metà tra saggio e autobiografia con...