Alias Domenica
Campigli, lo stile e i limiti di un’ossessione
Campigli alla Fondazione Magnani Rocca Donne, sempre e solo donne: un po’ idoli un po’ giocattoli, incapsulate nelle loro geometrie... Riconsiderare un artista «prigioniero», relegato ai margini
Le mogli dei marinai, 1934 – Massimo Campigli
Campigli alla Fondazione Magnani Rocca Donne, sempre e solo donne: un po’ idoli un po’ giocattoli, incapsulate nelle loro geometrie... Riconsiderare un artista «prigioniero», relegato ai margini
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 4 maggio 2014
Si può capirlo Massimo Campigli. Era nato nel 1895 a Berlino da Anna Pauline Louisa Ihlenfeld, una ragazza diciottenne che, per evitare lo scandalo, lo «nascose» a Settignano, vicino a Firenze, dove sarebbe cresciuto con la nonna e una zia. Anna nel 1899 sposò Walter Bennett, rappresentante in Italia di un’azienda inglese produttrice di colori. Da lui ebbe due figlie, Florence ed Edith. Massimo (in realtà allora Max) venne preso in casa, ma come «nipote», senza quindi che gli venisse rivelato come stavano davvero le cose. Verità che scoprì da solo, per caso, a 14 anni. Fu evidentemente uno choc,...