Lavoro
Camusso e Furlan: “No al salario minimo”
Jobs Act Le segretarie di Cgil e Cisl respingono l'ipotesi di riforma del lavoro: "Ci sono già i contratti nazionali: estendiamone l'applicazione a chi oggi ne è escluso"
Annamaria Furlan e Susanna Camusso – Luigi Mistrulli/Sintesi visiva
Jobs Act Le segretarie di Cgil e Cisl respingono l'ipotesi di riforma del lavoro: "Ci sono già i contratti nazionali: estendiamone l'applicazione a chi oggi ne è escluso"
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 12 marzo 2015
No all’ipotesi di salario minimo che il governo sarebbe intenzionato a istituire in uno dei prossimi decreti attuativi del Jobs Act. Le segretarie generali di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Annamaria Furlan, rispondono così alle indiscrezioni di stampa che tra l’altro fissano l’ipotetica paga oraria in 6,50 – 7 euro, da applicare ai lavoratori non coperti dalla contrattazione. «Il tema è che da noi il salario è regolato dai contratti nazionali di lavoro. Se tu definisci un salario minimo inferiore a quello minimo contrattuale stai programmando una riduzione dei salari», dice Camusso. «Meglio far riferimento ai minimi contrattuali fissati...