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Canapa sul balcone, parole nette dalla Cassazione

Canapa sul balcone, parole nette dalla Cassazione

Fuoriluogo La sentenza ha le carte in regola per evitare un rigorismo repressivo che ha ottenuto soltanto di allungare la catena dello spaccio. Ora un altro auspicio: è indispensabile che il legislatore riprenda la parola per disegnare ex novo la disciplina delle droghe leggere

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 22 aprile 2020
Nel commentare l’informazione provvisoria delle Sezioni Unite della Cassazione sulla coltivazione domestica della cannabis, ci eravamo lasciati con l’augurio di leggere, nella sentenza, un criterio limpido di distinzione tra condotte penalmente rilevanti e condotte non punibili. Il 16 aprile scorso sono state depositate le motivazioni (SS UU 12348/2020) e possiamo dire che quell’auspicio ha trovato una risposta positiva. Un po’ di chiarezza è stata raggiunta ed è ipotizzabile un maggior tasso di prevedibilità delle decisioni giudiziarie in materia. La sentenza tratteggia una vera e propria scala di rilievo penale delle condotte di coltivazione. Al gradino più basso si colloca la...

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