Rubriche

Cani e gatti all’arrembaggio della letteratura

Cani e gatti all’arrembaggio della letteraturaDa Il richiamao della foresta di Jack London

Frammenti La fortuna di questi animali fra le pagine dei romanzi, fra dimistichezza con il selvatico e fughe dalla solitudine

Pubblicato circa un mese faEdizione del 12 ottobre 2024
Cani e gatti abitano le nostre città, vivono nelle nostre case. Ricordo un film di un regista dell’Est, I favoriti della luna di Otar Ioseliani, che una quarantina d’anni fa mostrava lo sbalordimento dell’autore nell’assistere – lunga sequenza iniziale – a tanti esseri umani che, la città era Parigi, portavano a spasso un cane, o se ne lasciavano guidare. Ioseliani veniva da un paese dove i cani avevano una loro antica funzione sociale, quella raccontata anche dal nostro Collodi: fare la guardia alle case, alle greggi. Ma oggi questi cani, come quelli addestrati per aiutare nel loro lavoro i poliziotti...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi