Europa
Cani e manganelli, le violenze ungheresi contro i migranti
Reportage dal confine Obbligati a stare stesi a terra al gelo o a tornare in Serbia scalzi. Così ogni notte Budapest difende la sua frontiera meridionale
Migranti in fila a Subovica in Serbia – Mario Badagliacca
Reportage dal confine Obbligati a stare stesi a terra al gelo o a tornare in Serbia scalzi. Così ogni notte Budapest difende la sua frontiera meridionale
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 10 marzo 2017
Flore Murard-Yovanovitch SUBOTICA (SERBIA)
Nascosti tra i boschi alla ricerca di un varco e poi, una volta trovato, di corsa oltre il confine cercando di evitare i radar e i cani. Sono centinaia i profughi che ogni notte aspettano sotto il muro-Europa tenendo d’occhio la seconda recinzione che l’Ungheria sta costruendo dopo la barriera lunga 175 chilometri che già separa il Paese dalla Serbia. E sono decine le volte che provano a superare le due barriere. Anche stasera. Chi riesce a passare, se sorpreso in territorio ungherese, viene brutalmente picchiato per ore, come è successo il 25 febbraio scorso a un gruppo di 75...