Politica
Cannabis light, decisione stupefacente per un settore in crescita
Con la decisione di non ammettere il sub-emendamento sulla commercializzazione della cannabis light, cioè con principio attivo Thc inferiore allo 0,5%, la logica proibizionista assume caratteri paradossali, arrivando a colpire […]
Con la decisione di non ammettere il sub-emendamento sulla commercializzazione della cannabis light, cioè con principio attivo Thc inferiore allo 0,5%, la logica proibizionista assume caratteri paradossali, arrivando a colpire […]
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 17 dicembre 2019
Con la decisione di non ammettere il sub-emendamento sulla commercializzazione della cannabis light, cioè con principio attivo Thc inferiore allo 0,5%, la logica proibizionista assume caratteri paradossali, arrivando a colpire una pianta anche quando trattata biologicamente in modo da non causare alcun effetto stupefacente, neanche quelli blandi propri della marijuana. «Il comparto della canapa industriale non ha nulla a che vedere con gli stupefacenti o con gli aspetti ludici della cannabis», dichiara Stefano Zanda, direttore generale del Consorzio nazionale per la tutela della filiera e presidente di My Joint, una delle 1500 aziende italiane del settore in cui lavorano circa...