Internazionale
Cannabis, nuovi patti globali. Non per l’Italia
Droghe Nel bocciare il referendum che depenalizzava la coltivazione della marijuana, la Consulta chiama in causa le Convenzioni Onu. Sono mutate le interpretazioni. Il mondo lo sa, Roma no
In alto: 3 marzo 1988, Oakland, California. La Guardia costiera Usa sequestra una tonnellata e mezza di marijuana a 700 miglia a sud ovest di San Francisco – Jerry Telfer/San Francisco Chronicle/ Ap
Droghe Nel bocciare il referendum che depenalizzava la coltivazione della marijuana, la Consulta chiama in causa le Convenzioni Onu. Sono mutate le interpretazioni. Il mondo lo sa, Roma no
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 4 marzo 2022
Tra i motivi per cui il referendum cannabis è stato dichiarato inammissibile c’è la violazione degli obblighi internazionali della Repubblica italiana derivanti dalle Convenzioni Onu. IL PRIMO DOCUMENTO sulle sostanze psicotrope fu adottato nel 1961, all’apice della Guerra Fredda. Sebbene volesse rendere disponibili piante e derivati psicoattivi per fini medico-scientifici, da allora è stato usato per giustificare la militarizzazione progressiva del controllo nazionale e internazionale degli stupefacenti, cancellando quasi totalmente la parte relativa all’accesso a medicine essenziali. Le altre Convenzioni, del 1971 e 1988, furono adottate in un contesto geopolitico in cui, a fronte di conflitti armati spesso finanziati da...