Cultura
Cannibali per amore
Narrativa La prima volta da romanziere di David Cronenberg: «Divorati», edito da Bompiani, porta fra le pagine tutte le ossessioni del filmmaker, in una parabola dell'atto estremo del consumismo
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Narrativa La prima volta da romanziere di David Cronenberg: «Divorati», edito da Bompiani, porta fra le pagine tutte le ossessioni del filmmaker, in una parabola dell'atto estremo del consumismo
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 1 novembre 2014
Giulia D'Agnolo VallanNEW YORK
«Quando guardi un film, c’è una certa distanza tra te e lo schermo. Fisicamente parlando, un libro è molto più vicino al cuore, al cervello». Per David Cronenberg (come spiega in un’intervista al sito Flavorwire), la scrittura del romanzo «è molto più interiore, intima», rispetto a quella del copione di un film; una scrittura «in prima persona, almeno dal punto di vista emotivo». Filtrata dalla sublime illusione di neutralità dello sguardo con cui il regista di La mosca e Cosmopolis ci ha portati in luoghi inavvicinabili della coscienza e dell’immaginario, quell’esperienza – intima, interiore, in prima persona – è tangibilissima...