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CAPC di Bordeaux, le collezioni in metodi d’azione

CAPC di Bordeaux, le collezioni in metodi d’azioneDa "Rovesciamento" (2019) di Marie Cool e Fabio Balducci

Musei, lavori in corso: il Centre d’Arts Plastiques Contemporains di Bordeaux Un esempio virtuoso di come il museo possa ripensarsi attraverso le proprie opere. E poi due personali: la «fluxus» nonagenaria Takako Saito, l’algido duo Cool-Balducci

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 aprile 2019
Davide RaccaBORDEAUX
L’imponente navata centrale del CAPC (Centre d’Arts Plastiques Contemporains) di Bordeaux coniuga un’ascetica verticalità da cattedrale col ritmo vertiginoso di piranesiane campate a tutto sesto. Osservare questo cavo spazio pneumatico fa quasi dimenticare di essere in un museo. Ma sorto dalla dismissione di un magazzino di derrate coloniali (l’Entrepôt Lainé) esso riflette in maniera formidabile, per suggestione e senso storico, l’aspetto auratico e mercantile dell’arte, soprattutto di quella contemporanea. Agli inizi degli anni settanta e sotto la direzione di Jean-Louis Fromen il vecchio magazzino diviene spazio espositivo di eventi internazionali. Gina Pane, Andy Warhol, Jim Dine, Christian Boltanski sono solo...

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