Giuseppe Capogrossi, "Ritratto muliebre", 1932 ca, Roma, GNAM
Alias Domenica
Capogrossi: forme a forchetta, corrispondenze con il prima tonale
A Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, "Capogrossi. Dietro le quinte", a cura di Francesca Romana Morelli e Claudia Palma La mostra si sforza di superare il topos del pittore "spezzato in due", ricucendo, attraverso confronti, la figuratività costruttiva anni trenta-quaranta e l’ardito modulo astratto del seguito
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 9 ottobre 2022
Manuel BarreseROMA
L’itinerario artistico di Giuseppe Capogrossi (1900-’72) potrebbe essere narrato in molteplici modalità espositive, tutte legittime anche se, forse, non tutte ugualmente efficaci in termini d’impatto visivo. In passato ci si è spesso avvalsi di rievocazioni monografiche che, privilegiando un andamento lineare e progressivo, hanno ricostruito secondo coordinate cronologiche tradizionali il complesso profilo di un maestro del Novecento rivelatosi grande tanto nelle prove figurative quanto negli esperimenti astratto-informali. Benché maggiormente comprensibili al grande pubblico, dispositivi allestitivi tesi a evitare bruschi passaggi temporali perpetuano, a volte in maniera inconscia e involontaria, uno schema interpretativo d’impianto teleologico che rischia di ridurre il libero...