Cultura
Capolavori in guerra, l’avventurosa storia della loro salvezza
Mostre Alle Scuderie del Quirinale, «Arte liberata 1937-1947», a cura di Luigi Gallo e Raffaella Morselli. Un percorso fra cento opere provenienti da diversi musei per narrare l'epico lavoro di soprintendenti e storici dell'arte alle prese con un patrimonio inestimabile sotto i bombardamenti e preso di mira dalle brame naziste
Dall’«Arte liberata», il Discobolo Lancellotti – Foto di Alberto Novelli
Mostre Alle Scuderie del Quirinale, «Arte liberata 1937-1947», a cura di Luigi Gallo e Raffaella Morselli. Un percorso fra cento opere provenienti da diversi musei per narrare l'epico lavoro di soprintendenti e storici dell'arte alle prese con un patrimonio inestimabile sotto i bombardamenti e preso di mira dalle brame naziste
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 18 dicembre 2022
Jole Bovio Marconi, archeologa e soprintendente di Palermo e Trapani, oltre che direttrice del museo nazionale, non si fece cogliere impreparata dai bombardamenti devastanti che colpirono la sua città nel 1943. Per mesi aveva lavorato instancabilmente con l’obiettivo di mettere al sicuro il patrimonio artistico, creando «rifugi» per i capolavori inamovibili e portando altrove quelli trasportabili. Era riuscita anche a far staccare le Metope del tempio C di Selinunte, le Grondaie di Humera e i mosaici romani. E quando il 5 aprile il suo museo venne semi-sventrato, la maggior parte dei tesori era già in salvo. LA SUA FIGURA (una...