Visioni
Capovilla: «la musica è politica»
Intervista Parla il leader del Teatro degli Orrori, da febbraio in tour italiano ed europeo: «Ho l'impressione che sia in corso un processo di autocensura nella comunità artistica italiana. Mi pare che si abbia un certo timore di pestare i piedi al potente di turno, chiunque esso sia»
Pierpaolo Capovilla
Intervista Parla il leader del Teatro degli Orrori, da febbraio in tour italiano ed europeo: «Ho l'impressione che sia in corso un processo di autocensura nella comunità artistica italiana. Mi pare che si abbia un certo timore di pestare i piedi al potente di turno, chiunque esso sia»
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 20 gennaio 2017
Da tempo il coinvolgimento politico da parte per esempio dei musicisti – al di fuori di chi si è formato negli ambienti militanti – è sempre meno profondo, in favore di un democristianissimo barcamenarsi o di un fregarsene accomodante. Un caso a parte è invece Pierpaolo Capovilla che da tempo ha deciso di metterci la faccia con incontri pubblici e sui social, schierandosi su temi importanti e sovente pagandone dazio: «Ho l’impressione che sia in corso un processo di autocensura nella comunità artistica italiana. Senza ergermi a giudice di nessuno, mi pare che si abbia un certo timore di pestare...