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Caproni e la funzione di Enea, un esule a Genova

Caproni e la funzione di Enea, un esule a GenovaFrancesco Baratta, monumento di Enea con Anchise e Ascanio, 1726, Genova, Piazza Bandiera

Classici rivisitati L’eroe a Piazza Bandiera tra le macerie della guerra fu un’apparizione per il poeta, che ne scrisse sino alla morte: versi, articoli

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 9 febbraio 2020
Per i poeti del ventesimo secolo, specialmente per quelli che hanno vissuto la seconda guerra mondiale e hanno contemplato le capitali in macerie, la città è spesso uno scenario di distruzione. Ma è proprio attraverso le rovine che può intravedersi il destino di un individuo o di un’intera generazione davanti alla Storia. Conviene osservare sotto questa luce anche uno degli emblemi più vividi della poesia di Giorgio Caproni (e in genere della lirica del secondo Novecento in Italia): la statua settecentesca di Enea, emersa quasi intatta fra i crolli di piazza Bandiera, a Genova, devastata dai bombardamenti. «Enea giunse in...

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