Alias Domenica

Caproni, lampi di prosa (e visioni) da un Paese concreto

Caproni, lampi di prosa (e visioni) da un Paese concretoPaolo Monti, Genova, 1964

Poeti italiani/1 Tra il ’58 e il ’61 Giorgio Caproni tenne sulla «Fiera Letteraria», Il taccuino dello svagato: flash di viaggio, truci storie di cronaca, Mike Bongiorno, Elvis... Passigli ha raccolto quei 49 testi

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 24 febbraio 2019
Che la Bestia del Conte di Kevenhüller sia il male in tutte le sue metamorfosi, e che la res amissa – la cosa perduta – coincida invece con il bene di cui non si ha più memoria, lo spiega lo stesso Giorgio Caproni in un appunto alla sua ultima silloge, riportato da Agamben nella premessa all’edizione postuma. Questa dicotomia può tradursi in un modo particolare di concepire l’istituto dell’io? Ciò che si è perso («non ne trovo più traccia») non è solamente un dono, ma un’intera condizione soggettuale: la possibilità e l’orizzonte dell’Eden, la coscienza di una perfetta letizia o,...

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