Politica

«Cara, pensaci tu», un welfare versione donna tuttofare

«Cara, pensaci tu», un welfare versione donna tuttofare"Cinderella"

Intervista Il welfare italiano - spiega la sociologa Chiara Saraceno - si basa ancora in larga parte sulla solidarietà famigliare, declinata lungo linee di genere. Un modello che non ha fatto i conti con il mutamento dei comportamenti femminili e con la crisi

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 8 marzo 2016
Trappole fatte passare per grandi occasioni e una struttura costruita su un’aspettativa infinita verso la famiglia e le sue risorse. Per Chiara Saraceno «noi oggi stiamo fronteggiando i risultati dell’aver avuto un welfare frammentato, disomogeneo, ineguale, sbilanciato e che non era attrezzato per misurarsi sia con i mutamenti per quanto riguarda i comportamenti femminili – la presenza delle donne nel mercato del lavoro – sia con la crisi economica». Professoressa Saraceno, come fotograferebbe sinteticamente il welfare italiano in relazione alle donne? Il welfare italiano è ancora largamente basato su una aspettativa di solidarietà famigliare, innanzitutto. Si tratta di un modello...

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