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Carcere, l’angoscia dietro le sbarre è l’altro virus
Strano periodo quello che stiamo vivendo. E ancora più strano, ansioso, angoscioso per coloro che si trovano in carcere o dentro hanno un parente. L’amministrazione penitenziaria ha fortemente ridotto ogni […]
Strano periodo quello che stiamo vivendo. E ancora più strano, ansioso, angoscioso per coloro che si trovano in carcere o dentro hanno un parente. L’amministrazione penitenziaria ha fortemente ridotto ogni […]
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 7 marzo 2020
Strano periodo quello che stiamo vivendo. E ancora più strano, ansioso, angoscioso per coloro che si trovano in carcere o dentro hanno un parente. L’amministrazione penitenziaria ha fortemente ridotto ogni contatto con l’esterno, per cercare di impedire la diffusione del virus in un contesto chiuso, e quindi estremamente rischioso, come è un istituto penale. Le disposizioni non sempre sono applicate in modo omogeneo sul territorio nazionale: ci sono direttori più cauti che impediscono qualsiasi contatto con familiari o volontari, ma anche direttori più ragionevoli che si limitano a disporre misure di controllo all’ingresso per tutti quelli che arrivano dalla libertà...