Internazionale
Carestia, jihadismo e guerra permanente: i flagelli della Somalia
Africa Privo di una reale autorità centrale e balcanizzato, Mogadiscio vive un’ennesima crisi umanitaria. Il presidente Farmajo chiede l'intervento internazionale. Senza successo
L'attacco di domenica 30 luglio a Mogadiscio – Reuters
Africa Privo di una reale autorità centrale e balcanizzato, Mogadiscio vive un’ennesima crisi umanitaria. Il presidente Farmajo chiede l'intervento internazionale. Senza successo
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 6 agosto 2017
Almeno sei persone sono rimaste uccise e dieci ferite domenica 30 luglio a Mogadiscio, capitale della Somalia, quando un’autobomba è esplosa in una strada trafficata. Altri 23 militari dell’Unione Africana (missione Amisom) – oltre 39, secondo il gruppo jihadista Al Shabaab che ha rivendicato le stragi – sono morti in un attentato dinamitardo, sempre nella stessa giornata, nel sud del paese. La Somalia un paese privo di una reale autorità centrale dopo la caduta del presidente Siad Barre nel 1991, sta vivendo un’ennesima crisi umanitaria. Balcanizzata in diversi territori (Puntland, Somaliland), devastata dalla carestia e costantemente flagellata dai gruppi armati...