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Carl Schmitt, una svolta teorica, anzi un enigmatico avvertimento

Carl Schmitt, una svolta teorica, anzi un enigmatico avvertimentoFelix Nussbaum, «Locomotiva», 1936

Filosofi tedeschi In alcune conferenze di Carl Schmitt fra il ’43 e il ’44, un ridimensionamento delle sue posizioni «decisionistiche»: «La situazione della scienza giuridica europea», ritradotto da Quodlibet

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 25 ottobre 2020
Ambiguo e maledetto, ma altrettanto indubbio, il successo di Carl Schmitt ne ha oscurato la complessità. Concetti come quelli di dittatura, di potere costituente, di stato d’eccezione, fino alla celeberrima opposizione amico-nemico, sono diventati stabile patrimonio del lessico politico e filosofico; il successo di queste categorie, tuttavia, è andato di pari passo con una sclerotizzazione unilaterale del pensiero che le ha prodotte. Tutte infatti, vengono spesso fatte collassare sul momento della decisione, posto a origine e fondamento dell’ordine giuridico: momento centrale nell’impianto del giurista tedesco, ma che sarebbe bene non assumere a paradigma ermeneutico onnicomprensivo. A ristabilire un’immagine di Schmitt...

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