Alias
Carla Fracci, l’imprevedibile
Danza Le mille vite dell'icona del balletto, celebrata dalla Rai con un film tv in lavorazione. «Una tragedia se i teatri non riaprissero, ripenso a quando facevo di tutto per portare la danza ovunque»
«Le Spectre de la Rose» di Fokine – foto Erio Piccagliani ©Archivio Teatro alla Scala
Danza Le mille vite dell'icona del balletto, celebrata dalla Rai con un film tv in lavorazione. «Una tragedia se i teatri non riaprissero, ripenso a quando facevo di tutto per portare la danza ovunque»
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 13 marzo 2021
Due decolleté con laccetto, in mostra il collo del piede, spuntano da una poltrona girevole a forma di sfera. Un lungo bocchino tra le dita, ecco la diva nascosta: parrucca biondo platino a caschetto con frangia, folte ciglia finte, vestito di lamé. Chi è? Ci vuole qualche attimo a riconoscerla, abituati a pensarla come il simbolo del balletto classico. Eppure è lei. Carla Fracci, a dirla con Lina Volonghi non «la romantica, la fragile, la smaterializzata, un’altra donna. Non il tutù, non la calzamaglia, ma una creatura moderna, imprevista, tutta da scoprire». È il 1967, sulla Rai in bianco e...