Alias Domenica

Carlo Dolci, il virtuosismo della devozione

Carlo Dolci, il virtuosismo della devozioneCarlo Dolci, in alto «Gesù con una ghirlanda di fiori», Madrid, Thyssen-Bornemisza

In mostra a Palazzo Pitti il maestro del Seicento fiorentino Considerato storicamente un modello di purismo conservatore, questo pittore austero, introverso e pignolo viene adesso riscoperto in un misto a suo modo sperimentale di pietà e opulenza, evanescenza e materialità

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 2 luglio 2015
Quella del pittore fiorentino Carlo Dolci è la storia di un professionista raffinato e coscienzioso, ma drammaticamente sensibile ai giudizi altrui. Il biografo Filippo Baldinucci disegna il percorso della sua vita con un andamento altalenante, fatto di ripetute cadute e faticose risalite. Afflitto da profonda insicurezza, il suo occhio non riusciva quasi ad accettare le imperfezioni e lo costringeva a una lentezza impensabile per il mercato contemporaneo. Tanta era la meticolosità concessa a ogni dettaglio, che c’è da credere fosse la pazienza, e non la perizia tecnica, la qualità più richiesta ai suoi collaboratori. E poi, quando finalmente il capolavoro...

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