Alias Domenica
Carlo Ludovico Ragghianti, il fine critico della modernità di tradizione
Dal neoclassico al liberty Non ragionava in termini di rottura, come Longhi e L. Venturi, ma cercava il nuovo in un Cecioni, in un Boldini... Un rigoroso libro di Manuel Barrese, Fondazione Ragghianti
Adriano Cecioni, Primi passi. Bambino con le braccia alzate, 1868, Firenze, Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Pitti
Dal neoclassico al liberty Non ragionava in termini di rottura, come Longhi e L. Venturi, ma cercava il nuovo in un Cecioni, in un Boldini... Un rigoroso libro di Manuel Barrese, Fondazione Ragghianti
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 21 luglio 2024
Esistono due modi di guardare ai fenomeni storici e artistici. L’uno è quello di osservare i contrasti, gli elementi di reazione e rottura attraverso i quali le generazioni più giovani s’oppongono alle passate; l’altro consiste nel far ris– altare, viceversa, gli elementi di continuità che corrono da uno stile all’altro, le variabili individuali, le trasversalità, le metamorfosi, piuttosto che le rivoluzioni. E se entrambi i metodi hanno dei limiti, Carlo Ludovico Ragghianti fra questi due partiti non fu mai indeciso. Ne fanno prova le tesi ch’egli portò avanti sulla pittura dell’Ottocento, argomento dello scrupoloso e intelligente libro di Manuel Barrese...