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Caro Cantone, la polizia democratica non vuole l’impunità
Tortura Entra nel vivo, al Senato, il ddl per l'introduzione del reato nel nostro ordinamento penale. Con l'audizione dei vertici delle forze dell'ordine: «Preoccupati per le denunce strumentali». L'Anm: «Nessun rischio di legare la mani alla polizia»
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2015/04/17/18soc1f01 grande tortura foto reuters – Reuters
Tortura Entra nel vivo, al Senato, il ddl per l'introduzione del reato nel nostro ordinamento penale. Con l'audizione dei vertici delle forze dell'ordine: «Preoccupati per le denunce strumentali». L'Anm: «Nessun rischio di legare la mani alla polizia»
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 13 maggio 2015
In queste poche righe mi rivolgo personalmente a Raffaele Cantone, di cui apprezzo l’enorme impegno giudiziario e culturale contro la corruzione. Pare che il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione abbia detto di essere «rimasto indignato dopo la sentenza della corte dei Diritti dell’uomo di Strasburgo: i fatti della Diaz sono vergognosi, ma le indagini su quei fatti hanno consentito di individuare le responsabilità, anche dei vertici, senza bisogno del reato di tortura». Avrebbe anche detto che «la polizia italiana è democratica da molto più tempo di quanto le sentenze della Corte Europea facciano pensare che sia». È stato il Secolo XIX...