Giovanni Francesco Caroto, "Madonna col Bambino" ("Madonna della Farfalla"), part., 1510-’15 ca., coll. priv.
Alias Domenica
Caroto, poliedrico veronese che guardava a ovest
A Verona, Palazzo della Gran Guardia, "Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese", a cura di F. Rossi, G. Peretti, E. Rossetti Giovan Francesco Caroto, notevole comprimario tra Quattro e Cinquecento: dalla formazione veneta di marca antiquaria alle diverse versioni della Maniera Moderna, fra Mantova, Milano, Piemonte, di nuovo Verona. Con il suo stile mutevole, difficile da afferrare, come voleva Vasari, fu attirato dalle corti padane, dove poteva incrociare i grandi maestri. Il rapporto con la città natale, fra Mantegna e i fanatici di reperti antichi
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 giugno 2022
Giulia ZaccariottoVERONA
Palazzo della Gran Guardia, a Verona, accoglie in queste settimane un’ambiziosa mostra sul pittore Giovanni Francesco Caroto che visse e operò in città, e non solo, negli anni che fanno da ponte tra il Quattro e Cinquecento (a cura di F. Rossi, G. Peretti, E. Rossetti, Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese, catalogo Silvana Editoriale, preceduto da un più corposo volume di studi del 2020, a cura degli stessi autori e stampato dal medesimo editore). Grandi pannelli color ottanio accolgono il visitatore nei saloni del piano nobile, dove le opere sono esposte nell’avvolgente luce naturale che entra dai...