Alias Domenica

Carrère: il mio Philip Dick, il nostro abisso

Carrère: il mio Philip Dick, il nostro abissoPhilip Dick "visto" da Robert Crumb

Emmanuel Carrère, la biografia dello scrittore americano: da Adelphi nuova traduzione Maestro dialogico nel raccontare le vite degli altri, lo scrittore francese esordì in questo genere con «Io sono vivo, voi siete morti»: era il 1993

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 31 luglio 2016
Vite che non sono la sua. Da molti anni Emmanuel Carrère si dedica a scrivere vite di altri: entra nella pelle di figure toccanti – per eccezionalità di carattere ed esperienze o per inesorabilità di destino – senza uscire dalla sua, di pelle. Non si tratta di sovrapposizione né di confusione, piuttosto di attenta dinamica, di passaggio fluido, misurato, vibrante il giusto e altrettanto capace di far scaturire riflessioni. Non sono mascheramenti, la distanza può essere varia, ma è sempre percepibile, e di qualità dialogica. Tra autore e soggetto delle sue biografie c’è una relazione stretta che non è mai...

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