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Cartier-Bresson, la flânerie per l’Italia in mutazione
A Rovigo, Palazzo Roverella, "Henri Cartier-Bresson e l’Italia", a cura di Walter Guadagnini e Clément Chéroux La realtà caleidoscopica del Paese nei reportages lungo quattro decenni, a partire dal 1929. Un’antropologia umanistica in chiave «attimale»
Henri Cartier-Bresson, "Befana festival", Roma, 1951 – Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos
A Rovigo, Palazzo Roverella, "Henri Cartier-Bresson e l’Italia", a cura di Walter Guadagnini e Clément Chéroux La realtà caleidoscopica del Paese nei reportages lungo quattro decenni, a partire dal 1929. Un’antropologia umanistica in chiave «attimale»
Pubblicato circa un mese faEdizione del 20 ottobre 2024
Pasquale Di PalmoROVIGO
Nella sede espositiva di Palazzo Roverella a Rovigo si svolge, fino al 26 gennaio, la mostra Henri Cartier-Bresson e l’Italia, a cura di Walter Guadagnini e Clément Chéroux, direttore della Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi. Il catalogo (pp. 224, € 34,00), pubblicato da Dario Cimorelli Editore, accoglie contributi degli stessi specialisti e un saggio di Carmela Bisaglia sui soggiorni lucani del fotografo. La mostra, comprendente circa 160 foto, offre un singolare spaccato dei rapporti intercorsi tra quello che venne soprannominato, per la sua esemplarità, «l’occhio del secolo» e la realtà caleidoscopica del nostro paese, cadenzato da una serie di reportages...