Cultura

Cartografie post belliche

Cartografie post belliche«Big Eye Kabul»

Intervista Incontro con Antonio Ottomanelli che espone «Collateral landscape» presso Camera, a Torino. Nel suo progetto di ricerca indaga le trasformazioni delle zone di conflitto attraverso mappature condivise con gli abitanti. «A Kabul, per la prima volta, ho visto un drone. La sua presenza era imponente, connotava l’intero paesaggio. Un’emergenza visibile ovunque, che trasmette una pace e nasconde l’inferno»

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 27 febbraio 2016
È lo spazio urbano il soggetto delle opere di Antonio Ottomanelli. Di formazione architetto, agisce come un osservatore che attraverso immagini fotografiche, workshop e pubblicazioni cartacee indaga i mutamenti, le dinamiche sociali e le tensioni presenti nei territori di aree di conflitto come l’Afghanistan, l’Iraq e la Palestina. Oltre ai riferimenti alla fotografia scientifica, che cerca di restituire ai territori la loro dimensione spaziale, Ottomanelli (nato a Bari nel 1982) si serve di modalità partecipative per raccontare sistemi complessi come le aree post belliche. Collateral landscape è il progetto di ricerca che raccoglie molti suoi lavori tra cui Big Eye...

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