Alias Domenica
Casa Rosenberg, il Luigi Filippo e lo spirito nuovo
A Parigi, Musée Picasso, "Dans l’appartement de Léonce Rosenberg. De Chirico, Ernst, Léger, Picabia…", a cura di Giovanni Casini e Juliette Pozzo L’insieme 1928-’32 di rue de Longchamp, rivisitato in mostra, del grande mercante di arte moderna: un clamoroso spaccato socio-culturale, fra indugiare sognante nel gusto di tradizione borghese e passione dell’avanguardia
Sala da pranzo di Léonce Rosenberg: dipinti di Georges Valmier, statue di Joseph Czaky, mobili di René Herbst; foto Thérèse Bonney, c. 1929, Washington DC, Smithsonian
A Parigi, Musée Picasso, "Dans l’appartement de Léonce Rosenberg. De Chirico, Ernst, Léger, Picabia…", a cura di Giovanni Casini e Juliette Pozzo L’insieme 1928-’32 di rue de Longchamp, rivisitato in mostra, del grande mercante di arte moderna: un clamoroso spaccato socio-culturale, fra indugiare sognante nel gusto di tradizione borghese e passione dell’avanguardia
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 5 maggio 2024
Inaugurato, in una serata divenuta leggenda, il 15 giugno 1929, l’appartamento parigino di Léonce Rosenberg in 75, rue de Longchamp, sedicesimo arrondissement, rappresenta uno spaccato clamoroso delle controversie anni venti intorno al ‘decorativo’, significato e statuto. Il benjaminiano inquilino dell’intérieur è in questo caso uno dei grandi mercanti d’arte moderna, segnatamente del cubismo, colui che, approfittando della guerra e dell’autoesilio svizzero di Daniel-Henri Kahnweiler, gli si era sostituito, acquisendo Picasso e compagni alla sua galleria, L’Effort Moderne (19, rue de La Baume), e giocando un ruolo sporchissimo, in linea con la xenofobia istituzionalizzata delle autorità francesi, allorché le riserve cubiste...