Italia
Caso Cucchi, la «sagra degli errori» e l’«uso distorto del potere»
Giustizia La Corte d’Assise di Roma motiva la sentenza di condanna dei quattro carabinieri. Per i giudici, i verbali mal stilati erano «funzionali alla cancellazione di qualsiasi traccia della vicenda». La condotta dei militari è «indiscutibilmente illecita e ingiustificabile»
Il pm Giovanni Musarò, l'avvocato di parte civile Fabio Anselmo e Ilaria Cucchi alla lettura della sentenza del 14 novembre scorso – LaPresse
Giustizia La Corte d’Assise di Roma motiva la sentenza di condanna dei quattro carabinieri. Per i giudici, i verbali mal stilati erano «funzionali alla cancellazione di qualsiasi traccia della vicenda». La condotta dei militari è «indiscutibilmente illecita e ingiustificabile»
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 7 febbraio 2020
Stefano Cucchi stava bene, prima di essere arrestato la sera del 15 ottobre del 2009. Ed è morto per le conseguenze delle gravi lesioni riportate in seguito al pestaggio subito. La violenza dei due carabinieri Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo è stata un’azione «palesemente dolosa e illecita che ha costituito la causa prima di un’evoluzione patologica alla fine letale». Non poteva essere più chiara, la Prima corte d’Assise di Roma presieduta da Vincenzo Capozza, nel motivare la sentenza del 14 novembre scorso con la quale sono stati condannati a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale i due militari...