Alias Domenica
Castellani, la militanza monocroma
Per Abscondita gli "Scritti 1958-2012" di Enrico Castellani Testi che indicano una personalità insensibile alle sirene ideologiche, tutta volta a «uno spazio interiore totale, privo di contraddizioni». La penna per chiarire a se stesso la propria scelta di azzeramento del «sé»
Immagine tratta da "Enrico Castellani" di Enrico Castellani, Dominique Levy Gallery, 2016
Per Abscondita gli "Scritti 1958-2012" di Enrico Castellani Testi che indicano una personalità insensibile alle sirene ideologiche, tutta volta a «uno spazio interiore totale, privo di contraddizioni». La penna per chiarire a se stesso la propria scelta di azzeramento del «sé»
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 7 febbraio 2021
«Sull’ultimo atto della pittura è caduto un sipario monocolore e sarebbe vano indugiarvi in mistica contemplazione». È la lapidaria sentenza che sigilla la prima dichiarazione di poetica di Enrico Castellani, pubblicata nel 1961 ma scritta due anni prima, e recuperata cinquant’anni più tardi in un nuovo testo che chiude i suoi Scritti 1958-2012, editi da Abscondita (pp. 191, euro 22,00) per le cure di Federico Sardella , già autore con Renata Wirz del catalogo ragionato dell’artista. Castellani non è stato un teorico sistematico: non ha mai fatto della scrittura uno strumento di dibattito, ma un mezzo di chiarimento personale. Salvo...