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Catalogna, la china pericolosa della resa dei conti
Crisi spagnola Si è giocato finora col fuoco. Non si poteva pensare che per dichiarare la propria indipendenza da uno Stato democratico europeo fosse possibile fabbricarsi una legge ad hoc. Né, dall’altra parte, che si potesse rispondere solo con la polizia per ridurre l’impatto del referendum
Crisi spagnola Si è giocato finora col fuoco. Non si poteva pensare che per dichiarare la propria indipendenza da uno Stato democratico europeo fosse possibile fabbricarsi una legge ad hoc. Né, dall’altra parte, che si potesse rispondere solo con la polizia per ridurre l’impatto del referendum
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 12 ottobre 2017
Si va alla resa dei conti tra Madrid e Barcellona. E potrebbe essere drammatica, senza precedenti nell’Europa del secondo dopoguerra. Per evitarlo, occorre far prevalere politica e negoziato da una parte e dall’altra. Al discorso di Carles Puigdemont, presidente del governo autonomo catalano di martedì sera che dichiarava in stand by il processo di secessione, tuttavia non escludendo una trattativa, la risposta è stata ieri pericolosamente inflessibile. Allo stato attuale, un negoziato sembra assai difficile ma non impossibile. Dichiara in parlamento invece il premier Mariano Rajoy, ringalluzzito sulla linea dura: «O ci spiegate se avete dichiarato l’indipendenza e cosa vuol...