Internazionale
Catastrofe coronavirus e rabbia sociale in Sudafrica
Esercito e contractor in azione Nel paese africano con il maggior numero di contagi il governo teme il peggio e vara misure draconiane. Militarizzate le township, vietata la vendita di alcolici e sigarette. Ma in 7 milioni lottano anche contro la fame. I guai di Eskom intanto acuiscono crisi e inquinamento
27 marzo 2020, township di Alexandra, a est di Johannesburg – Ap
Esercito e contractor in azione Nel paese africano con il maggior numero di contagi il governo teme il peggio e vara misure draconiane. Militarizzate le township, vietata la vendita di alcolici e sigarette. Ma in 7 milioni lottano anche contro la fame. I guai di Eskom intanto acuiscono crisi e inquinamento
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 5 aprile 2020
Luca ManesJOHANNESBURG
Lo scorso 15 marzo, il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa ha dichiarato lo stato nazionale di catastrofe, cui ha fatto seguito un lockdown destinato a durare almeno 21 giorni a partire dal 26 marzo. Le ultime cifre fanno tremare i polsi dei vertici del governo: ormai siamo a oltre 100 nuovi infetti al giorno, per un totale al 4 aprile di circa 1.500 casi e cinque decessi. Per limitare la crescita esponenziale si sta puntando forte sui controlli, con 47 mila test già effettuati e l’intenzione di eseguirne 30 mila quotidianamente. Per questo sono attive 67 unità mobili in tutto...