Visioni

Catastrofi e languori, tra fascisti (veri) e happy ending hollywoodiani

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Festival Le Giornate di Pordenone si avviano alla chiusura. Un’edizione piena di scoperte. Da il Ben Hur con Ramon Novarro, a I Nibelunghi, i film nordici e le prime sonorizzazioni

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 10 ottobre 2014
Al giro di boa delle Giornate del cinema muto si possono focalizzare alcuni momenti speciali. La serata inaugurale in cui il festival del muto mette in questione la propria identità proponendo le prime sonorizzazioni, ovvero la Vitaphone, che sincronizzava dischi e proiezione, con la bella voce di Beniamino Gigli in una statica posa del quartetto del Rigoletto, ma soprattutto con John Barrymore in The Man Who Loves, nei panni dell’aristocratico des Grieux, innamorato di Manon Lescaut, frizzante versione iperhollywoodiana dell’originale letterario, tra cappa e spada e la Marie Antoniette di Sofia Coppola. La corte reale dissoluta infatti è governata da...

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