Alias
Caterina Gerardi, cogliere il marginale
Fotografia Una narrazione per immagini di gesti, luoghi del quotidiano, carceri. «La mia attenzione è sempre catturata da ciò che è in ombra»
Caterina Gerardi, da «Senza cornice», 1989
Fotografia Una narrazione per immagini di gesti, luoghi del quotidiano, carceri. «La mia attenzione è sempre catturata da ciò che è in ombra»
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 14 agosto 2021
Ho incontrato la fotografa Caterina Gerardi, mostratasi subito affabile. Con la fotografia cattura masserie urbane abbandonate, periferie e tutto ciò che è in ombra. L’empatia creatasi ha dato vita a un’intervista discorsiva e amichevole. Quale tragitto hai seguito per giungere alla fotografia e, in seconda fase, alla regia e al linguaggio filmico? Da sempre ho guardato con curiosità e interesse alla fotografia, in particolare alla macchina fotografica. Appena mi è stato possibile ho comprato una Contax reflex. Fotografare per me non è lavoro, ma passione, ricerca, esigenza forte di comunicare, socializzare il mio punto di vista su qualcosa che mi...