Alias Domenica
Cather, il mistero della giovinezza in due atti
Narrativa americana Uscito nel 1926, «Il mio nemico mortale», Fazi, è una sulfurea ballata sull’inganno della felicità e dell’amore
Charles Sheeler, «Cactus», 1931, Philadelphia, Museum of Art
Narrativa americana Uscito nel 1926, «Il mio nemico mortale», Fazi, è una sulfurea ballata sull’inganno della felicità e dell’amore
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 17 settembre 2017
Gore Vidal, Cecil Beaton, Karen Blixen. E poi Cristopher Isherwood, Colette. Anche Marilyn Monroe, quando si sentiva a suo agio e aveva bevuto a sufficienza. Questi, per Truman Capote, i conversatori più brillanti che avesse conosciuto. Ma l’unica persona da cui racconta di essere stato davvero ipnotizzato è una signora incontrata per caso in biblioteca. Lui non ha ancora diciannove anni, lei ne dimostra più o meno sessantacinque. Capelli brizzolati, occhi azzurri, faccia volitiva e un po’ androgina. «Lesbica? Be’, sì». Una sera, è il 1943, escono insieme mentre nevica. In un caffè poco lontano, lei sorseggia una cioccolata calda...