Europa
Cavalcare la sconfitta per l’identità nazionale
Intervista a Steven Forti "Dopo il franchismo, la data della Diada è stata resa ufficiale. Le manifestazioni ci sono dal 1980. Ma fino al 2011 la partecipazione era del tutto simbolica: alcune migliaia di persone, indipendentisti puri e duri", spiega lo storico, ricercatore presso il Cefid dell’Universitat Autònoma de Barcelona
La fiaccolata in attesa della Diada, mercoledì a Barcellona – Reuters
Intervista a Steven Forti "Dopo il franchismo, la data della Diada è stata resa ufficiale. Le manifestazioni ci sono dal 1980. Ma fino al 2011 la partecipazione era del tutto simbolica: alcune migliaia di persone, indipendentisti puri e duri", spiega lo storico, ricercatore presso il Cefid dell’Universitat Autònoma de Barcelona
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 12 settembre 2014
Luca Tancredi BaroneBARCELLONA
Il vento indipendentista soffia forte, ne parliamo con Steven Forti, ricercatore presso l’Instituto de Historia Contemporanea dell’Universidade Nova de Lisboa e presso il Cefid dell’Universitat Autònoma de Barcelona. Cosa celebrano i catalani l’11 settembre? Stranamente non celebrano una vittoria, ma una sconfitta. L’11 settembre 1714 si concluse la guerra di successione spagnola. Il vincitore fu Filippo V di Borbone e lo sconfitto Carlo d’Austria. I catalani avevano appoggiato Carlo. Fu una guerra lunga, con molte declinazioni a livello internazionale e che si concluse con un lungo assedio alla città di Barcellona, durato 14 mesi. Quello che successe dopo è quello...