Alias Domenica
C’è del tedesco nella Pietà vaticana
A Milano, Castello Sforzesco, "Vesperbild. Alle origini delle Pietà di Michelangelo", a cura di Antonio Mazzotta e Claudio Salsi La mostra documenta le origini trecentesche e gli sviluppi dell’iconografia del Cristo morto nel grembo di Maria, resa definitiva dal giovane Michelangelo
Maestro di Rimini, "Vesperbild", 1430 circa, Londra, Victoria & Albert Museum
A Milano, Castello Sforzesco, "Vesperbild. Alle origini delle Pietà di Michelangelo", a cura di Antonio Mazzotta e Claudio Salsi La mostra documenta le origini trecentesche e gli sviluppi dell’iconografia del Cristo morto nel grembo di Maria, resa definitiva dal giovane Michelangelo
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 16 dicembre 2018
Massimo RomeriMILANO
Fu la Pietà scolpita per il cardinale francese Jean Bilhères de Lagraulas a rendere noto per l’Italia il nome di Michelangelo. L’artista, che allora viveva povero a Roma, apponeva la sua firma sul marmo per timore – racconta Vasari – che la scultura, già secondo contratto la «più bella opera di marmo che sia hoge in Roma», fosse creduta di mano del lombardo Cristoforo Solari detto il Gobbo. Da quel momento la Pietà vaticana, legata al nome del suo artefice, diventa la più celebrata rappresentazione del tema, un monumentale gruppo marmoreo che trova un confronto quasi immediato con i capisaldi...