Alias Domenica
Cees Nooteboom, figurazioni porose di un viaggiatore perso nella meseta
Scrittori nederlandesi Un lento, divagante pellegrinaggio iberico viene scandito da elementi prosodici, pause della cronaca diaristica, amnesie e varchi repentini nella scrittura: torna, riedito da Iperborea, «Verso Santiago»
Ernst Haas, La Suerte de Varas, Pamplona, 1956
Scrittori nederlandesi Un lento, divagante pellegrinaggio iberico viene scandito da elementi prosodici, pause della cronaca diaristica, amnesie e varchi repentini nella scrittura: torna, riedito da Iperborea, «Verso Santiago»
Pubblicato più di un anno faEdizione del 2 luglio 2023
Dopo avere visitato il museo archeologico di Saragozza, preso da una sorta di sollievo, Cees Nooteboom annota: «Quello che mi piace della preistoria è l’assenza di particolari precisi. Nomi, dati reali, battaglie, complicazioni, tutto è diventato invisibile e in verità sembra che la cacciata dal paradiso sia avvenuta solo dopo, e che prima l’uomo conducesse un’esistenza campestre e pacifica fatta di caccia, produzione di terrecotte e pesca: un’esistenza diluita in un immenso, onnicomprensivo silenzio». Qui nelle vesti dell’autore di fortunati reportage di viaggio, lo scrittore olandese torna sul tema della digressione, imputando al fascino per il dettaglio inconsueto la ragione...