Alias Domenica
Cees Nooteboom, ricordi spacchettati di pietre, di acqua e di vite già trascorse
Scrittori olandesi Asistematicamente illusionista, lo scrittore olandese nei panni del pellegrino si aggira per le città, poi ricama i suoi versi: da Iperborea esce «Venezia» e Crocetti riedita «Autoritratto di un altro», del ’93
Ernst Haas, «Bridge Reflection», 1955
Scrittori olandesi Asistematicamente illusionista, lo scrittore olandese nei panni del pellegrino si aggira per le città, poi ricama i suoi versi: da Iperborea esce «Venezia» e Crocetti riedita «Autoritratto di un altro», del ’93
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 31 ottobre 2021
Leggere libri di viaggio è un’attività da sempre imparentata con l’avventura: può amplificarla o sostituirla, o acquisire una funzione ulteriore, sollecitando il lettore moderno ad apprendere un metodo per farsi strada oltre la temuta cortina di quanto può apparirgli esotico. Qualunque sia stata la meta toccata nel corso della sua lunghissima carriera – dal Giappone al Mali, dalla Thailandia alla Provenza – l’olandese Cees Nooteboom è sempre stato scettico sulle pretese di conoscenza intrinseche al viaggio. Nei suoi libri, il senso dei luoghi retrocede nel momento esatto in cui si avvicina all’approdo. E mentre un qualunque scrittore di viaggio esamina...