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Celant, il metodo dello scarto
Addio al grande curatore «When Attitudes Become Form»: come tornare su una mostra epocale
Il reenactment della mostra «When Attitudes Become Form» in cui Celant rende omaggio a Szeemann (Ca’ della Regina, Fondazione Prada, Venezia, 2013)
Addio al grande curatore «When Attitudes Become Form»: come tornare su una mostra epocale
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 9 maggio 2020
Se mai si dovesse ancora ribadire la rilevanza del pensiero-azione di Germano Celant e l’incommensurabilità della sua perdita, basti fissare due steps emblematici della sua rizomatica opera omnia, elaborata grazie alla poliedricità del suo profilo (storico, critico, curatore e teorico dell’arte) che ne attestano l’ingegno e la molteplicità del suo fare. L’importanza del testo, la scrittura del libro (e che oggi, in una società turbo-consumistica, dedita alla velocità dello statement, viene trascurata quasi con imperiosa superficialità) a cui Celant si è dedicato per anni, si muoveva in parallelo alla vitalità multiforme delle mostre realizzate e che si sono avventurate elasticamente...